Versione 8 IFS Food, il nuovo standard in vigore dal 1° Ottobre 2023

Produzione Cosmetici

Home Ambiti Produzione Cosmetici

Produzione Cosmetici

Valutare la qualità di un prodotto cosmetico consente alle aziende di essere in regola con le normative, di individuarne il corretto posizionamento sul mercato e di procedere con l’eventuale esportazione fuori dai Paesi europei.

Il Regolamento CE n. 1223/2009 del 30 novembre 2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio prevede che i cosmetici siano fabbricati nel rispetto delle GMP (Good Manufacturing Practices) per garantirne la sicurezza una volta immessi sul mercato.
Per rispettare il Regolamento, un utile strumento è la norma ISO 22716, il primo documento internazionale che fissa i principi per l’applicazione delle Pratiche di Buona Fabbricazione.

In questo ambito, il supporto di Bioleader può essere sia di tipo consulenziale per l’ottenimento della certificazione, sia di tipo analitico sui cosmetici e sull’ambiente in cui sono realizzati.
Eseguiamo prove con metodi internazionalmente riconosciuti e realizziamo costantemente prove inter laboratorio: per completare il nostro servizio analitico, infatti, collaboriamo con laboratori-partner qualificati e verificati.
I nostri laboratori sono accreditati Accredia.

FOCUS: COSMETICI E CERTIFICAZIONE HALAL
Il termine “Halal” indica un prodotto lecito secondo i criteri e i valori su cui si fonda la Rivelazione Coranica.
Per un musulmano osservante la religione non comprende solo principi morali universali, ma anche norme da seguire negli aspetti della vita quotidiana. La certificazione Halal è quindi una garanzia di rispetto delle prescrizioni religiose.

Qualche numero
Solo in Italia, la comunità islamica conta 1.650.000 persone (dati 2014).
La crescita di consumi Halal è stimata in un + 10 % annuo e l’utilizzo di cosmetici Halal nei Paesi del Golfo cresce con un ritmo annuo di +24%.

I principali benefici della certificazione Halal, quindi, si traducono in:

  • Esportazioni verso i Paesi islamici dove la certificazione Halal è un requisito doganale imprescindibile per l’entrata e la commercializzazione di alcuni prodotti.
  • Aumento del consumo interno (Italia) grazie alla crescita esponenziale della richiesta dei gruppi di fede islamica.
  • Sinergia con le certificazioni ISO 22716 per le GMP cosmetiche.

Perché i cosmetici Halal
Una prima considerazione riguarda il mercato: oggi i leader sono i cosmetici francesi, ma i prodotti italiani sono comunque molto apprezzati e richiesti. Le indicazioni di base (non esaustive) per la certificazione Halal dei cosmetici e, più in generale, dei prodotti per la cura del corpo, sono numerose e non esiste un disciplinare universalmente condiviso.

Ingredienti
Perché un cosmetico sia considerato Halal, tutti gli ingredienti/componenti devono essere Halal e non devono prevedere:

  • Derivati da suini (caso abbastanza raro).
  • Derivati da animali permessi dalla religione musulmana ma non macellati secondo il rituale prescritto, o morti prima della macellazione.
  • Alcol etilico, sostanze inebrianti o qualsiasi sostanza ritenuta dannosa per la salute.

Esistono altri prodotti considerati potenzialmente illeciti, ma in questo caso il divieto di utilizzarli dipende dalla scuola di diritto islamico a cui si fa riferimento.

Inoltre:

  • Gli ingredienti ammessi non devono venire a contatto con prodotti derivati da suini o alcool.
  • Gli oli essenziali devono essere distillati a vapore e non chimicamente per evitare il ricorso all’alcool.

Per la valutazione dell’idoneità degli ingredienti, di solito sono sufficienti i certificati dei fornitori confermanti che le materie prime sono Halal.

Filiera di produzione
La certificazione Halal comporta che tutta la filiera di produzione sia Halal:

  • Deve essere evitato qualsiasi contatto con prodotti impuri.
  • In caso di contaminazione, l’intero ciclo di produzione deve essere sanificato.
  • Le procedure di igienizzazione e sanificazione della filiera devono essere rigorose e documentate (il riferimento sono le normative ISO 22716).
  • I prodotti igienizzanti e sanitizzanti utilizzati sulle linee di produzione e confezionamento non devono contenere alcool.

Per le imprese del settore cosmetico si aprono quindi due possibilità:

  • Creare un’apposita linea per i prodotti Halal con linee di produzione dedicate.
  • Programmare la produzione Halal subito dopo la sanificazione degli impianti.

In questo complesso scenario, Bioleader si affianca all’industria cosmetica nell’ottenimento della certificazione Halal.

Focus

  • Consulenza alle aziende per l’ottenimento di autorizzazioni e riconoscimenti.
  • Affiancamento delle aziende nel raggiungimento della certificazione.
  • Supporto rapido anche in caso di emergenza (es: reclami, allerta sanitaria, audit delle autorità di controllo).
  • Personalizzazione e continuità del servizio.
  • Analisi accreditate.
  • Ottenimento della certificazione ISO 9000.
  • Ottenimento della certificazione Halal.
  • Ottenimento della certificazione biologica.
  • Pratiche di Buona Fabbricazione dei Cosmetici (GMP) – UNI EN ISO 22716.
  • IFS HPC.
  • Corretta applicazione del regolamento 1223/2009 (tutela della salute e informazione dei consumatori attraverso la vigilanza sulla composizione, l’etichettatura e la sicurezza dei prodotti).
  • Analisi del rischio.
  • Gestione dei fornitori.
  • Capitolati tecnici di produzione in accordo al Reg (CE) 1223/2009.
  • Packaging.
  • Etichettatura e claim.
  • Audit interni e fornitori.
  • Formazione.
  • Dossier tecnici.
  • Consulenza ambientale.
  • Consulenza per le certificazioni presso i Ministeri.
  • Consulenza e interpretazione dei risultati.
  • Consulenza e interpretazione dei risultati analitici.
  • Analisi per la stabilità microbiologica e informazioni predittive per il PAO (Period After Opening) attraverso challenge test.
  • Verifica dell’efficacia del conservante dopo le contaminazioni.
  • Strategie in vitro per migliorare la conoscenza del comportamento del prodotto nel periodo post apertura.
  • Ricerca di metalli pesanti, conservanti, coloranti non ammessi e altri contaminanti.
  • Ricerca di allergeni sul prodotto finito.
  • Studi di storage test per definire la data di scadenza.
  • Valutazione dell’ambiente: superfici, acqua (analisi delle acqua reflue e di utilizzo per la produzione, ricerca della legionella), aria (analisi delle emissioni dei fumi e dell’ambiente di produzione), valutazione e validazione dell’efficacia delle procedure di sanificazione.